
Anyone interested in the state of the Christian catacombs in Malta at the beginning of the 17th century should read Marco Antonio Axiaq’s ‘Relazione della nuova e grandissima divotione’ (Report on the new and great devotion). Axiaq was a Maltese surgeon who wrote a long description of the island in 1610, divided into several parts, of which only three handwritten copies of different chronologies remain today, addressed to various notable figures.
Axiaq provides the first descriptive mention of the Maltese catacombs, saying that they were somewhat frequented by locals in the early 17th century, although they remained completely misunderstood. He saw them first-hand and interpreted them above all as historical proof of the “victory” of the Christian religion over paganism.
Axiaq was the first to provide the names of five Christian hypogea on the island (St Paul, Madonna della Virtù, Madonna della Grotta, St Agatha, St Venera), but he also hinted at the presence of many other sites scattered throughout Malta.
Given the importance of the text and the difficulty in finding it, we transcribe below the part on the catacombs as contained in the manuscript version of the National Library of Malta (NLM, Lib. 515).
Relazione della nuova e grandissima divotione introdotta nella Santa Grotta di San Paolo nell’isola di Malta con una breve raccolta delle cose notande et antichità di detta Isola scritta per Marco Antonio Haxach Maltese
NLM 515, ff. 5v-6
Sono in questa Isola oltre l’antiche Reliquie delli grandissimi edifici, grotte sotterranee tagliate con mirabile destrezza, e forma, ed alcune cellule, et altri usci e portine, che d’una grotte s’entrava poi nell’altra con diversi appartamenti e se ne ritrovano alcuni de loro che a questa guisa se scondono da mezzo miglio, e più, considerandole alcune persone curiose stimarono, che anticamente gli abitanti di quest’Isola in quelle habitassero, perché forse li terremoti erano spessi, e grandi, o perché il modo di fabricare case ancor trovato non fosse, non havendo considerato questi tali di quello che nelle grotte si scorge, il che io con dura fatiga molte volte ad alcuni di loro ho disingannato con mostrargli manifestamente esser sepolture, e non ad altro fine fatte, ancorché così belle, e con diversi lavori abbellite fossero poiché si vede, che nella maggior parte di loro nella medesima pietra vi è il cavo, quanto può stare il corpo umano, e d’altri cavi piccoli per li figliuoli, nelle quali per insino al dì di hoggi ossa e teste umane si ritrovano, ed alcune ancora con balate di pietra coperte, e dentro alcuni vasetti, piattini, lucerne d’ogni, fatti di creta, di diverse forme all’uso antico per il che io ho sempre giudicato, che gli habitanti antichi, come Gentili l’opinione di Pitagora avessero avuto della trasmigrazione dell’Anime, cioè che uscendo da un corpo qual’all’ora moriva, inanzi che un altro s’introducesse visitando quelli corpi, nelli quali prima era stata cossì errante andava trovandoli cossì bene acconcie, e di quelle antiche ceremonie, che far si solevano, si compiaceva, tenevano che questa era la sua gloria, se bene poi questa, e tutte le altre vane et erronee opinioni di Gentili, non solo de’ Maltesi ma da tutti i fedeli furono abolite et annichilate mediante il lume della S. Fede Cattolica dal Nostro Redentor Gesù Christo imparata, e dai suoi SS. Apostoli e Ministri della S. Chiesa predicata, colla quale come suoi figli, e seguaci Cattolici ci confirmiamo.
11r
Ad imitazione di questa S. Grotta già Chiesa consecrata dal Glorioso S. Paolo successivamente li Christiani altre grotte coltivorno, che più comode gli parevano tanto in nome della SS. Madonna, come ce n’è intorno a questa Città Notabile alcune insin al dì d’oggi, com’è la Madonna della Virtù, la Madonna della Grotta incorporata poi dalli Padri di S. Domenico dove già fabricato lor Convento, così anche d’alcuni altri Santi, che di mano in mano dalla S. Romana Chiesa sono stati Canonizati, come S. Agata, S. Vennera e molti altri sparsi per questa Isola.





















